Contenuti della lezione
Contenuti della lezione
Il ladder è una variante del Ratio spread, variante in cui le opzioni vendute non sono sullo stesso strike, ma su strike diversi. Consente di avere una base ampia di intervento e può essere facilmente aggiustato a seconda di come si muove il sottostante, pur mantenendo un’ottima profittabilità. In questa videolezione approfodiremo gli effetti della volatilità implicita sulle figure con opzioni OTM vendute quali il ratiospread e il ladder.
Bentrovati, oggi parleremo del ladder e lo faremo esaminando subito un ladder montato sulle opzioni call. Vi suggerisco comunque di rivedere il video sul ratio spread in quanto è propedeutico a questo argomento.
Il ladder è una variante del Ratio Spread, variante che come potete notare riporta un profilo di rischio molto simile. Un Ladder altro non è che un Ratio Spread dove le opzioni vendute non sono sullo stesso strike, ma su strike diversi. Questo rende il pay off piatto e senza cuspide con una base di prezzo più ampia. Questa figura ricorda molto da vicino un iron condor coperto solo da un lato e scoperto dall’altro.
Se fatto con le put la posizione è coperta al rialzo, se fatto con le call la strategia è protetta al ribasso ed abbiamo una sola area su tre di rischio.
In questo esempio abbiamo simulato l’acquisto di una Call a strike 1000 al prezzo di 40, e la vendita di 1 Call a strike 1040 al prezzo di 22 e la vendita di una call a strike 1100 al prezzo di 8.
In pratica abbiamo comprato 40 e abbiamo venduto 30, 10, ovvero la differenza di quanto comprato con quanto venduto, è la nostra spesa per entrare in posizione.
L’area su cui insiste il profitto massimo si estende da 1040 a 1100.
La stessa figura può essere montata anche sul lato put, andiamo subito a vedere le importanti differenze che ci sono.
Come potete vedere il payoff è ribaltato a ribasso e il premio delle opzioni otm è più alto rispetto al lato call proprio per effetto dello skew di volatilità, cui abbiamo accennato nel video relativo al ratiospread.
Infatti a fronte del medesimo costo per acquistare la put Otm a 40 euro, per vendere le stesse quantità di put a pari distanza rispetto al ladder di call incassiamo 33 punti, ovvero il 10% in più.
Questo innanzitutto ci permette di spendere meno e, anziché spendere 10 spendiamo 7. Contemporaneamente allontaniamo il break even point dal punto di perdita a scadenza aumentando di fatto le probabilità di profitto.
Come per tutte le posizioni con maggiori quantità di opzioni vendute il decadimento temporale o una diminuzione di volatilità sono variabili ideali e a nostro favore in queste strategie, poiché fanno salire la curva dell’at now verso il profilo a scadenza.
Vediamo cosa succede se la volatilità passa dal 30% al 15%.
Simulando questo abbassamento di volatilità e lasciando invariato il prezzo del sottostante ecco cosa succede alle nostre opzioni.
La put comprata perde il 50% del suo valore, passando da 40 euro a 20 euro, e le put vendute perdono percentualmente molto di più. Infatti la put 940 perde l’82% mentre la put 900 perde il 90%. L’effetto combinato aumenta la linea dell’atnow e porta in profitto la nostra posizione. Sotto la cosiddetta capanna creata dal valore temporale e per certi versi anche in una parte dell’area dove non abbiamo valore temporale ma solo il costo dell’operazione, il profitto è di 27 euro nel punto massimo della curva e pian piano si abbassa ai lati, mantenendo però sempre la figura in profitto in un ampio spazio di prezzo, addirittura da 1030 e a 850 circa.
Ma cosa succede se la volatilità improvvisamente sale? Ovviamente succede l’opposto, ovvero il nostro atnow tenderà a sprofondare sotto la linea dello zero rendendo difficile la gestione della posizione soprattutto se non si hanno armi e competenze adeguate per smorzare la momentanea ma pericolosa perdita di portafoglio.
In pratica, oltre che i forti movimenti di prezzo, anche le improvvise mutazioni delle volatilità prezzate rendono le strategie di vendita con opzioni scoperte molto complicate da controllare se fatte nei momenti sbagliati.
Se la volatilità da 30% passa al 60%, pur rimanendo fermo il prezzo del sottostante, la posizione va improvvisamente in perdita.
La put comperata va in guadagno, infatti con il raddoppio della volatilità raddoppia il suo prezzo, ma anche le put vendute aumentano il loro valore, e in modo importante, triplicando e quasi quadruplicando il loro premio, portandoci immediatamente sott’acqua di 39 punti.
Di solito poi avviene che, l’aumento di volatilità nel mondo reale, è accompagnato spesso da una discesa del sottostante, e quindi le problematiche si cumulano e la nostro posizione di portafoglio.
Qua si vede bene. Infatti la curvatura dell’atnow che ci dà sempre le più precise indicazioni sui rischi che sta correndo il portafoglio punta verso il basso in modo netto e addirittura la perdita che abbiamo accumulato sotto l’area di valore temporale si fa abbastanza pesante. E’ facilmente immaginabile a cosa andremo incontro se il sottostante arrivasse a 920, o addirittura oltrepassasse i 900? A quel punto potrebbe già essere tardi per intervenire ed al massimo si può solo SPERARE, ma la speranza nel trading non fa quasi mai rima con profitto, anzi, è la gestione monetaria basata sulla speranza che io in questo caso sintetizzo con il pay off a scadenza, a mettere nei guai moltissimi operatori.
Infatti a scadenza noi, nonostante le problematiche che stiamo vivendo in questo momento saremmo comunque in guadagno. Questo è quello che ci racconta il nostro profilo di rischio.
Infatti, per quanto sul mercato possa scatenarsi una tempesta di volatilità, se il sottostante si inchioda a 920, noi ne usciremo senza nessuna perdita e con il nostro bel profitto di 53 euro.
Ma questo comporta una serie di problemi.
Prima di tutto il problema principale è che siamo nelle mani del destino. Non siamo più padroni della posizione. Viviamo le nostre lunghe 41 giornate che ci separano dalla scadenza sperando che il sottostante non scenda ancora, sperando che si muova poco, o sperando che rimbalzi. Guardiamo il monitor preoccupati. Siamo di cattivo umore e siamo distratti. La perdita sul conto, ancorché temporanea, ci dà fastidio, ci turba, ci porta a non ragionare coerentemente e ad incassare nuove perdite. Il rischio di una ulteriore discesa del sottostante comporta un aumento sensibile della marginazione da parte della nostra banca, che ci chiederà più denaro da mettere a disposizione per tenere in piedi la posizione e se non si è sufficientemente capitalizzati sono dolori perché una chiamata a margine altro non è che una chiusura d’ufficio delle posizioni in perdita nel modo peggiore che possano essere chiuse, ovvero comprando sull’ask al peggior prezzo proprio nel momento in cui il mercato mette in crisi i book ed allarga in modo importante gli spread fra chi compra e chi vende. Insomma un vero disastro.
Qui stiamo facendo l’esempio con 60 euro, ma capite bene cosa questo possa significare quando invece che avere un sottostante da 1.000 euro di nozionale abbiamo un SP500 da qualche centinaio di migliaia di euro.
E quindi? E quindi non bisogna avere alcun rimpianto. Nessuno conosce il futuro e gli eventi inattesi si chiamano proprio così, perché nessuno se li aspetta. Quando abbiamo impostato la nostra strategia non pensavamo sarebbe esplosa la volatilità, anzi, confidavamo in una diminuzione significativa della volatilità.
Adesso però dobbiamo muoverci per correggere questa strategia quando le cose non vanno per il verso giusto. Le opzioni per questo sono formidabili. Consentono a volte di uscire dal pantano quasi indenni, altre volte di perdere poco portando a casa la pelle, altre volte addirittura guadagnandoci da una posizione in temporanea difficoltà.
Possiamo ad esempio aggiungere una put comprata come in questo esempio:
In questo esempio abbiamo applicato solo una delle possibili mosse per proteggere la posizione, anche temporaneamente. La più semplice ed immediata.
Con il solo acquisto di put a strike 840 ad un prezzo di 8 euro si riesce a blindare asimmetricamente questa figura di rischio.
In questo caso si rinuncerà ad una parte del premio, ma dormiremo certamente sonni più tranquilli. Anche l’effetto di un aumento della volatilità sarà complessivamente inconsistente sul nostro portafoglio.
Grazie per l’attenzione ai prossimi video.