Mercati americani che, dopo quattro massimi assoluti consecutivi, stazionano sulla parte alta della propria Value Area e mercati europei che tentano di recuperare il terreno perduto.
Andiamo a vedere come si sono mossi gli operatori sulle scadenze cumulate di Febbraio e Marzo e dove hanno messo o tolto rischio.
Su S&P500 continua il forte flusso di put in appoggio al continuo aumento della componente future utilizzata in funzione di copertura del lato call. Ricoperture a 4950 e poche movimentazioni di call sopra al prezzo.
Sul Nasdaq continua la pressione dei future in funzione di copertura seguita da riposizionamenti di put a strike Itm 18100 e Otm a 17300 e di call Itm a strike 15700 e Otm a strike 18500.
Discorso diverso sul Dax dove, a fronte di nuovi massimi, la componente future diminuisce facendo perdere smalto alla salita. Sul mercato delle opzioni sembra che gli operatori vogliono imbrigliare il prezzo all’interno di questa area, infatti sono ben visibili i posizionamenti di call sopra al prezzo da strike 17200 a strike 17800 e di put sotto al prezzo in area 16500.
Su Eurostoxx50, oltre alla netta diminuzione di future, si assiste anche alla chiusura di numerose posizioni put in area 4300, 4200 e 3900. Piccoli riposizionamenti a 4400 e 4500 mentre sul fronte call si assiste ad un classico rollover esterno con chiusure di contratti a 4500 e nuove aperture a 4650.